Una vacanza in Svizzera si è trasformata in un incubo per un uomo statunitense che, al ritorno a casa, si è trovato ad affrontare una bolletta telefonica da capogiro di 135.000 euro.
Ciò che sembrava inizialmente un errore di lettura si è rivelato essere un addebito per l’utilizzo di soli 9,5 gigabyte di dati in roaming.
La compagnia telefonica ha giustificato il costo elevato con l’assenza del roaming internazionale nel piano tariffario del cliente, nonostante le rassicurazioni date preventivamente.
Dopo il contenzioso, l’uomo ha ottenuto lo storno della somma contestata, dimostrando che la sua offerta telefonica copriva effettivamente tutto, come affermato in sede giudiziale.
Tuttavia, l’attesa, le spese legali e i potenziali disagi legati alla situazione hanno reso l’esperienza meno fortunata di quanto sembrasse.
Anche se l’annullamento della bolletta è stato possibile in questo caso, non sempre si verifica la stessa buona sorte.
Per evitare spiacevoli sorprese con le bollette telefoniche all’estero, è consigliabile verificare attentamente il proprio piano tariffario, specialmente per quanto riguarda il roaming e le chiamate internazionali.
In particolare, viaggiando all’interno dell’Unione europea, è importante conoscere i limiti e le condizioni contrattuali per evitare costi aggiuntivi non previsti.
Informarsi in anticipo e adottare le misure necessarie può aiutare a evitare situazioni come quella vissuta dal turista con la bolletta salata dalla Svizzera.
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