La Corte Costituzionale ha stabilito che, nonostante l’occupazione antecedente al 2023, gli immobili occupati sono esenti dall’IMU.
Questa norma è una manna per i proprietari che si trovano nell’incresciosa situazione di avere l’immobile occupato e dover comunque pagare le tasse.
Il comma 81 della legge di bilancio 2023 prevede che l’immobile debba essere non utilizzabile né disponibile e che sia stata presentata denuncia all’autorità giudiziaria per occupazione abusiva.
È necessario comunicare al Comune i requisiti per ottenere l’esenzione.
Nonostante il decreto attuativo non sia ancora stato emanato, il Ministero dell’Economia ha chiarito che l’imposta non va versata per gli immobili abusivamente occupati prima del 2023.
Il rimborso è possibile rispettando i termini di prescrizione dei tributi locali.
La recente sentenza della Corte Costituzionale estende retroattivamente l’esenzione Imu agli immobili occupati prima del 2023, consentendo ai contribuenti di chiedere il rimborso dell’imposta versata.
Oltre agli immobili occupati, esistono altri casi di esenzione dall’IMU, come la prima casa, il coniuge non assegnatario in caso di separazione o divorzio, i fabbricati rurali concessi in comodato e gli immobili posseduti da coltivatori diretti.
La legislazione vigente fornisce finalmente chiarezza su chi è tenuto al pagamento di questa imposta e in quale contesto.
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